Commento gita: | Partenza alle 5 dal parcheggio, conviene partire sci sullo zaino per i primi 150 metri di dislivello seguendo dapprima l'evidente segnavia per poi portarsi all'entrata del canale. Da qui si possono calzare gli sci risalirlo e portarsi nel canalino di sinistra dove per l'ultimo strappo è consigliabile calzare i ramponi. Si sbuca nella piana e proseguendo verso sinistra ci si ritrova in prossimità del rifugio Cavazza al Pisciadù. Si traversa alti e si mantiene la dx del laghetto antistante il rifugio. Si punta all'evidente vallone che porta alle sommità del sella e sbucando sull'altipiano e il sole che da poco ha illuminato le cime circostanti fa provare una bellissima sensazione. Siamo quasi a quota 3000 e il vento che oggi soffiava da nord lasciava pensare a condizioni tipicamente invernali.
Calzati gli sci la prima parte della discesa si svolge per l'itinerario di salita fino quasi al rifugio. In discesa conviene traversare sopra il lago per poi portarsi alla destra del rifugio imboccando il primo pendio che in poche curve porta all'entrata di uno stretto canalino. La val Mezdi inizia alla fine dello stretto canale. Qui sono necessari ramponi e picozza per una discesa sicura. Le pendenze non sono esagerate ma dato il ristretto spazio e la presenza di punti con neve ghiacchiata è sconsigliabile affrontarlo senza un minimo di attrezzatura. Caldamente consigliato il casco per evtl scariche sassi e detriti. Arrivati in fondo si calzano gli sci e si è direttamente proiettati all'interno della valle. Visto bellissimo camoscio che scappato alla nostra presenza cercava riparo nei pendii piu alti. La valle è ampia e in fretta si raggiungono i pendii finali. Evitando la discesa fino in fondo noi abbiamo optato per un lungo traverso a piedi seguendo il segnavia che ci ha riportati al parcheggio della ferrata. Che dire...gita spettacolo e ambiente da nove. Bravi Lupi come sempre...che poi sono volati sui rispettivi posti di lavoro!! |