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Oggi è venerdí 19 aprile 2024

Portule (2307)

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Veneto Data:15/03/2006
Nome:Remigio Giampiccolo e Alberto Pedrotti Email:albertopedrottiat symbolgmail.com
Nome gita:Portule (2307) Partenza da:Bivio Galmarara
Quota partenza:960 Dislivello:1400
Esposiz. salita:Sud Esposiz. discesa:Sud
Difficoltà:Sciatore medio Manto nevoso:Stupendo
Tipo di neve:Trasformata Valutazione gita:Stupendo
Bibliografia: Valle partenza:Val d'Assa
Commento gita:
Antefatto. Domenica scorsa eravamo saliti in sette per Val Portule, sulle tracce del Bepi e del Maestro Aldo che si erano attestati a Malga Portule fin dal giorno precedente. Non eravamo riusciti ad andare oltre la malga a causa del vento poco democratico, del freddo e di una fitta nevicata. E' stata di Remigio la lodevole idea di tornare con caparbietà sul luogo. Curiosa la formula con partenza scaglionata, lui che parte dalla Valsugana alle 7.30 e io che lo seguo in bici mezz'ora dopo, recuperando l'attrezzatura dalla sua macchina con delle doppie chiavi. La salita presenta un discreto sviluppo, dati gli 11 km in linea d'aria tra il fondovalle e il Kempel. Dopo 3 km si giunge al bivio di Basa Senocio (pubblico appello a chi sappia spiegare il toponimo), dove si prosegue diritti per la valle. Malga Portule, 1700 m, viene raggiunta tenendosi sul fondo o, meglio, sulla dx orografica. Il luogo è favoloso, ancor più col sole poi che con la bufera. Dalla malga si raggiunge Campogallina, dove abbondano tracce di motoslitte. Si tratta poi di risalire Val Compari, una pittoresca serie di conche dove la progressione ricorda quei problemi dove una lumaca ogni volta sale tre gradini e torna giù di uno. Sullo sfondo, le tre cime del monte Trentin da qui somigliano al Breithorn visto dalla Svizzera. Raggiungo Remigio sull'ultimo pendio sotto il Kempel: quello senza ridiscesa che frega più di uno studioso di lumache. Insieme ci affacciamo sulla Valsugana e saliamo a Cima Portule. Da Vezzena a Marcesina il tavolato sommitale dell'altopiano di Asiago è tutto per noi. Levate le pelli seguiamo, costeggiando le cornici, tutto il crestone del Portule, che spesso si bipartisce intorno a delle grosse doline. Da forcella Portule si scende in breve alla malga, da cui tenendo sempre il fondovalle si torna al bivio e, per forestale, alla macchina. Discesa paradossale: interminabile, ma dura un'ora sola; alle 15.30 è già tutto finito.
Commento manto nevoso:


 
 


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