Commento gita: | Partenza all'una con cielo nuvoloso e nevischio intermittente, temperatura attorno allo 0 e neve molle non portante. Senza molta convinzione verso forc. Grava,da dove comincia la salita vera e propria. Con l'aiuto dell' altimetro e un pò di fortuna abbiamo azzeccato la lunga diagonale che in un paio d'ore ci hà portati al "Psso del Tenente". dove fortunatamente, viste le nevicate dei giorni precedenti, rimaneva semiscoperto il cavo di assicurazione.Attraversato il passo con un'alba stupenda sopra un mare di nuvole:i pendii cominciavano ad accentuarsi, la neve fresca aumentava e con lei anche la fatica.Al Rif. Torrani l'ora era tarda e il pendio che conduceva alla cima era carico di neve fresca e poco rassicurante.Una serie di zig zag e quando mancava un centinaio di metri alla cima, abbiamo deciso di abbandonare sci e zaini e con piccozza e ramponi di salire uno stretto canalino sulla destra "che ci sembrava più sicuro" il quale usciva sulla cresta finale e in breve alla croce di vetta. Dalla cima un panorama irreale,un mare di nuvole copriva le cime minori lascianndo le più alte come fossero isole. tra tutte il Pelmo, dalla cima del quale il 12 febbraio avevamo ammirato sognando la cima appena conquistata. Discesa divertente su neve fresca che manmano diventava pesante ma sempre sciabile fino al tenente dove bisogna togliere gli sci, per poi rimetterli dove il rischio valanghe è quasi nullo fino alla pista "lendina". |