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Oggi è Domenica 05 maggio 2024

Bocchetta dei Camosci

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Trentino Data:17/02/2008
Nome:Alessandro, Veronica e Simone Email:simoneat symbolarchtech.it
Nome gita:Bocchetta dei Camosci Partenza da:Vivaio Brenta - S.Antonio di Mavignola
Quota partenza:1150 Dislivello:1640
Esposiz. salita:Nord-Ovest Esposiz. discesa:Nord
Difficoltà:Sciatore buono Manto nevoso:Consigliabile
Tipo di neve:Ventata Valutazione gita:Stupendo
Bibliografia:Kompass 688 - Gruppo di Brenta - 45 itinerari di scialpinismo in Trentino - Navarini, Detassis Valle partenza:Val d'Agola
Commento gita:
Poco dopo S.Antonio di Mavignola si prende una stradina che piega a destra con indicazione val Brenta e la si segue fino alla stanga. Gli spazi per parcheggiare sono pochi. Si imbocca la forestale tenendosi sempre sulla destra in direzione val d'Agola - Malga val d'Agola - Rifugio XII Apostoli - segnavia 324. Si risale così, in direzione Sud, la Val d'Agola fin sotto il Passo Bregn de l'Ors per poi infilarsi verso Sud-Est nella Val di Nardis. Mantenendosi sulla destra orografica si risale la valle su evidente traccia fino ad arrivare poco sopra il Rifugio XII Apostoli. Qui si prosegue verso Est fino alla Bocchetta dei Camosci. Si supera la bocchetta e si scende con attenzione sulla vedretta dei Camosci per ripido pendio ricco di sassi. Si percorre in discesa tutta la vedretta ed arrivati ai piedi del Crozzon del Brenta, laddove la Val Brenta si biforca, ci si tiene sulla sinistra orografica e si raggiunge l'ultimo dei canalini che con ripida discesa permettono di superare un primo salto di quota. Noi abbiamo seguito delle tracce che, penso, ci hanno portato a scendere un canale precedente a quello indicato dalla guida. Sopra di noi abbiamo visto due tracce proseguire a sinistra ma da sotto non si capiva se portavano in una zona meno impervia. Siamo comunque scesi sci ai piedi ..... facendo scaletta fra sassi e neve. Da qui la discesa prosegue tranquilla e fra vari diagonali e qualche bella curva porta a collegarsi con il sentiero estivo. Sulla cosiddetta scala di Brenta resta solo un breve tratto molto caratteristico scavato nella roccia da percorrere a piedi. Ancora poche curve nel bosco ed infine si imbocca la forestale che porta al vivaio di Brenta.
Commento manto nevoso:
Sulla vedretta abbiamo trovato neve lavorata dal vento con una fastidiosa crosta superficiale. Scendendo la neve è migliorata. Vi sono ancora vari tratti di polvere da disegnare. Poi per lo più neve pistata dai vari passaggi. Infine comoda strada forestale che, vista la scarsa pendenza iniziale, costringe a spingere per alcuni tratti.


 
 


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