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Oggi è giovedí 28 marzo 2024

Pizzo Paradisino 3302 m

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Lombardia Data:23/02/2008
Nome:Alberto (Bertl) e Paolo Email:paolo.chitiat symbolalice.it
Nome gita:Pizzo Paradisino 3302 m Partenza da:Livigno loc. Campacciolo
Quota partenza:1910 Dislivello:1400
Esposiz. salita:Nord Esposiz. discesa:Nord
Difficoltà:Sci-alpinista buono Manto nevoso:Consigliabile
Tipo di neve:Farinosa Valutazione gita:Consigliabile
Bibliografia: Valle partenza:Livigno
Commento gita:
Itinerario in ambiente abbastanza vario sulla cima più alta della valle di Livigno. Lo sviluppo è direi notevole, specialmente se si segue la relazione riportata sulla Guida Monti d’Italia, come abbiamo fatto noi all’andata. In realtà, con neve del tutto assestata, conviene fare come di seguito descritto, per evitare alcune fastidiose contropendenze (percorso seguito al ritorno): da Campacciolo si segue brevemente la strada per la forcola di Livigno (non sgombrata d’inverno) e dove questa attraversa il torrente Spöl si resta sul lato sinistro. Per comoda forestale si giunge all’altezza dell’alpe Vago dove si attraversa il torrente su un comodo ponticello. Sul lato opposto si continua per rada lariceta imboccando il solco della val Vago. Con lunga diagonale ascendente si guadagna gradualmente quota sul fondovalle (potenzialmente pericoloso – fattibile solo con neve assestata). Tra ultimi radi larici si esce direttamente all’imbocco della valle di Campo. Si risale l’ampio vallone per circa 1,5 km fino allo sbocco della “Valletta”. Qui si abbandona il fondovalle e per pendio un po’ ripido (direzione SE) si giunge alla larga e pianeggiante conca del lago Valletta. Si prosegue ancora per un po’ verso sud, in direzione del passo di val Mera. Non appena possibile si risalgono gli ampi pendii morenici di sinistra fino a giungere in vista della vedretta di Campo. Con leggera perdita di quota (fastidiosa scaletta al ritorno) si mette piede sul tranquillo ghiacciaietto. Con giro sinistrorso lo si risale fino ad immettersi – con traverso finale un po’ esposto sopra salti di roccia – nella conca sotto la cima. Da qui si risale il ripido versante ovest, con gli sci fin dove possibile, in seguito a piedi. Il pendio termina sulla cresta sud, proprio alla base della crestina rocciosa finale. Quest’ultimo tratto, seppur relativamente breve, non è per nulla banale ed anche piuttosto esposto. Utili eventualmente i ramponi.
Commento manto nevoso:
In tutta la parte alta, fino al termine della valle di Campo, neve ancora abbastanza polverosa o tutt’al più con leggera crosticina. Trasformata sui pendii esposti direttamente a sud. Più in basso un po’ di crosta da rigelo (scesi troppo tardi) ma complessivamente nulla di grave.


 
 


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