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Oggi è venerdí 03 maggio 2024

Cima Tosa

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Trentino Data:15/03/2008
Nome:Bertl, Luisa Tomasi, Maurizio Gambarin, Massimo Email:bebebeuat symbollibero.it
Nome gita:Cima Tosa Partenza da:Rotonda strada comunale per il Bar Ciclamino
Quota partenza:900 Dislivello:2450
Esposiz. salita:Sud-Est Esposiz. discesa:Sud-Est
Difficoltà:Sci-alpinista ottimo Manto nevoso:Sconsigliabile
Tipo di neve:Crostosa Valutazione gita:Stupendo
Bibliografia:Scialpinismo in Brenta - Rosi-Cestari Valle partenza:Val delle Seghe (Molveno)
Commento gita:
Magnifico itinerario d'ambiente, che porta sulla cima principale delle dolomiti di Brenta. Gita completa dal punto di vista alpinistico, e di sviluppo. Partiti seguendo la lunga Val delle Seghe (6km), verso il suo termine, poco prima del rif. Croz dell'Altissimo si calzano gli sci. Bella la vista sul paretone del Croz dell'Altissimo, e le cime del brenta raggiunte dal sole all'alba. Si prosegue sul sentiero estivo che porta al Rif. Selvata, con alcuni brevi tratti esposti, per poi giungere nel valloncello posto sulla destra del rifugio. Si risale il pendio con pendenze sempre più sostenute, che poi diventa un ripido canalino (d'estate qui c'è una cascatella). Si esce poi su pendenze meno sostenute, in prossimità del Castelletto del Massodi (nuova baita), e qui si apre lo stupendo scenario dominato dal Campanile Basso e dalla Brenta Alta. Si piega a sinistra e si punta al rif. Pedrotti/Tosa visibile in lontananza. Ci si tiene sul pendio di destra, e poco sotto il bivacco Tosa si aggirano alcune balze rocciose e si esce in prossimità del rif. Pedrotti. Breve pausa, e poi via di nuovo attraversando a mezzacosta la cima Brenta Bassa. Si scende circa 50 metri (manca la neve) senza sci su boccette facili, per prendere poi il vallone sottostante. Si compie un ampio giro a semicerchio verso sinistra e si punta alla parete della Tosa, ben innevata nella sua parte superiore. Si giunge quindi al camino della via normale (diff. 2°), proprio dove la parete verticale è più corta. Si sale nel camino spesso umido e bagnato (ci si potrebbe tenere anche sulla destra in parete, ma era un po’ sporca di neve, e rigole d’acqua). Si sale assicurati da una corda (non sapendo le condizioni esatte di questo tratto avevamo con noi: ramponi, piccozza, mezza corda da 55m. imbraco, caschetto, 4-5 chiodi da roccia, moschettoni e qualche cordino nel caso ci fosse stato da pulire e proteggere il tiro). Saliti con ramponi il camino (non necessari, anzi meglio senza!) l’unica cosa fastidiosa erano gli sci e bastoncini che ostacolavano la salita all’interno, e obbligavano e simpatiche evoluzioni/contorsioni/imprecazioni! Comunque in questo tratto sono già presenti 3 chiodi e anche 2 soste già attrezzate per la calata in corda doppia. Dopo 20m circa del camino si esce sulla destra su parete più facile (sosta attrezzata) e poi si prosegue preferibilmente in conserva sul tratto successivo di misto fino al suo termine dopo 50m. Qui inizia il tratto di neve più ripido ed impegnativo. Si arriva ad una selletta in alto sulla destra, e poi per comodo vallone ascendente a sinistra si passa prima l’imbocco del Canalone Neri, per poi arrivare alla cima Tosa con la sua Madonnina. Panorama mozzafiato ovunque. Ridiscesi dallo stesso itinerario (1 corda doppia da 25m.) con delicatezza nella parte alta, e poi via via sempre più “tranquillo”, a parte la neve pesante, spesso crostosa…raramente farinosa e trasformata. Dopo il rif. Selvata, invece di fare il sentiero estivo come al mattino, siamo scesi per il conoide valanghivo che si incontra subito dove inizia il traverso esposto. La prima parte è molto bella…poi mega-ravanata finale su mughi, esili lingue di neve, e sassi. Ancora un tratto a piedi tra i mughi ed il fitto bosco e poi finalmente la forestale, scendendo alla luce della frontale gli ultimi 5km!....
Commento manto nevoso:
Giornata caldissima, che ha compromesso ( a dispetto delle previsioni!) il manto nevoso più del dovuto, e facendoci sprecare un casino di energie salendo. Ad essere buoni visto il notevole sviluppo si potrebbe dare anche un accettabile al manto nevoso, ma la crosta era veramente dominante, e la nebbia nella parte bassa ha reso tutto più impegnativo. Comunque, dalla cima fino al tratto ripido neve molto bella e compatta. Poi sul ripido prima del camino, molto pesante (da scendere con delicatezza, al limite a piedi). Dopo il camino un po’ di tutto, ma generalmente crostosa. Si risale senza sci 50m. e poi si taglia a destra per arrivare al Pedrotti. Da qui splendido canalino farinoso, fino ad incontrare un crostone pesante veramente fastidioso fino al canalino prima del Rif. Selvata. Nel canalino neve pesante, e marcia. Poi invece bel tratto farinoso fino al rif. Selvata immerso nella nebbia fitta. Ultimo tratto nella slavina con ottimo firn, via via sempre più pesante, anche se portante. Nel complesso giornata alpinisticamente memorabile per l’itinerario complesso, la buona gestione di tutto…e la compagnia veramente bella come al solito! generalmente…Nel tratto più ripido sopra il camino direi 2 sicuramente, ma forse anche qualcosa in più!


 
 


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