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Oggi è venerdí 19 aprile 2024

Becco dei Slavazi 2151 m e Mandriccione 2180 m

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Trentino Data:11/12/2005
Nome:Paolo Email:paolo.chitiat symbolalice.it
Nome gita:Becco dei Slavazi 2151 m e Mandriccione 2180 m Partenza da:Ziano di Fiemme, loc. Bosin
Quota partenza:1000 Dislivello:1250
Esposiz. salita:Nord Esposiz. discesa:Nord
Difficoltà:Sciatore medio Manto nevoso:Consigliabile
Tipo di neve:Farinosa Valutazione gita:Consigliabile
Bibliografia: Valle partenza:
Commento gita:
Gita poco meritevole dal punto di vista sciistico ma che ripaga con un bellissimo panorama sulle cime che fanno da corona alla val Sadole. È inoltre praticamente priva di pericoli fino alla croce del Becco dei Slavazi in quanto si svolge interamente attraverso l’esteso e poco pendente bosco di Bambesta ... insomma un’escursione decisamente soft. --- Dalle ultime case di Bosin (frazione di Ziano di Fiemme) si prosegue lungo la strada per il rifugio Cauriol. Dopo ca. 500 m si giunge ad una sbarra (fin qui eventualmente anche in auto, grande parcheggio sulla sinistra) dopodiché la strada si fa larga pista per slittini. Dopo altri 1,5 km, a q. 1300 m ca., si lascia la strada per il rif. Cauriol per seguire una larga forestale che si stacca sulla destra. Sempre seguendo le evidenti tracce si guadagna quota in direzione sud sfruttando diverse scorciatoie, più difficili a descriversi che a trovarsi, e con ultimo tratto di rado bosco si giunge infine al bel baito dei Slavazi. La traccia continua sempre in moderata pendenza attraverso il bel bosco innevato fino a giungere sul ciglio della val Castelli, da dove si scorge la croce posta in vetta al Mandriccione. Si continua in salita verso sinistra e con percorso un po’ tortuoso tra blocchi e piccole conifere si giunge facilmente in vetta al Becco dei Slavazi ove è posta una piccola croce di legno. Volendo proseguire verso il vicino Mandriccione si segue un po’ a saliscendi la non difficile dorsale di collegamento e con ultima breve discesa si perviene alla sella compresa tra le due cime (si perdono non più di 10-15 m di quota). Con qualche svolta si risale il breve e facile pendio che adduce alla sommità del Mandriccione (altra croce di legno) da dove si ha un bellissimo panorama verso la costiera Canzenagol-Busa Alta-Cardinal-Cauriol. --- In discesa, con condizioni sicure, invece di ripercorrere a ritroso la dorsale seguita all’andata che presenta fastidiose contropendenze, è meglio scendere inizialmente verso nord per splendido pendio di ca. 150 m di dislivello. Riapplicate le pelli si segue ora il sentiero estivo n. 370 che con un paio di tornanti permette di superare agevolmente la balza rocciosa alla propria destra e di ricollegarsi in breve alla traccia di salita. Da qui si segue a ritroso il percorso dell’andata.
Commento manto nevoso:
Neve farinosa lungo tutto il percorso, anche se poco godibile date le pendenze sempre molto moderate. L’unica parte veramente bella in discesa è il pendio che scende direttamente dalla cima del Mandriccione, anche se qua e là si toccano alcuni sassi (roba di poco conto comunque). Una volta ripresa la strada forestale è consigliabile seguirla interamente senza improvvisare scorciatoie attraverso il bosco, data l’insufficiente copertura nevosa. La discesa è velocissima visto che i numerosi passaggi hanno trasformato il tutto in una pista per slittini.


 
 


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